Un piano straordinario che avrà durata limitata per la gestione e il contenimento della fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale, è il motivo di una forte alzata di scudi da parte di associazione ambientaliste e animaliste. Si grida alla caccia sfrenata ma a spiegarci la differenza tra contenimento e caccia è Roberto Vivarelli coordinatore degli ambiti territoriali di caccia della toscana.
“I numeri sono impressionanti – spiega Vivarelli – 15mila cinghiali abbattuti nella provincia, 3000 caprioli, 600 daini e 100 cervi, che non stanno solo nel Tirolo ma anche nei comuni del Chianti, Radda, Castellina, Gaiole e Castelnuovo, siamo la Regione con più animali di questa specie”. Il nuovo provvedimento: “Prima si prova con i dissuasori e gli olfattivi, in altre zone è previsto l’abbattimento selettivo e controllato fatto da persone qualificate: niente Far West, non voleranno pallottole” assicura.
Tra i selvatici non si fa solo riferimento a cinghiali e caprioli, ma anche a storni e piccioni che fanno molti danni all’agricoltura e ai monumento storici. Con questa norma non potranno essere fatti ricorsi che bloccano le azioni di contenimento.
“Un provvedimento nazionale ben fatto ci aiuta a non fermarci con i ricorsi al Tar – aggiunge – basti pensare alla caccia dei piccioni, basta un ricorso al sindaco da parte di qualche animalista invasato e bloccano tutto. Il Governo ha avuto il coraggio di farlo”.
Fonte: RadioSienaTV